Considerazioni post-manifestazione

Un paio di considerazioni su oggi (la manifestazione, ndr):

1. La gente c'era, ma con che testa?  E' bello venire alle manifestazioni ma la gente si deve informare sul perchè va a manifestare
Tanta gente, purtroppo, viene ai cortei per routine/cazzeggio/festa. E' un atteggiamento comprensibile, ma che non condivido.

2. Bisogna guardare in faccia la realtà: la riforma andrà avanti ma io non smetto di manifestare in ogni caso. Qualche piccola vittoria c'è sempre. Per esempio abbiamo ottenuto l'apertura di un tavolo di trattative sugli orari per l'anno prossimo, e forse si sta muovendo qualcosa per la riduzione degli abbonamenti- la strada sarà ancora lunga per cui c'è da lottare...

3.Per fermare la riforma ci si doveva muovere prima: nel 2008. Per esempio, nel 2008 la CGIL organizzò uno sciopero il giorno successivo (30 ottobre) all'approvazione della legge 133 ( che taglia 8 miliardi alla scuola ). Se lo sciopero fosse stato organizzato prima, si sarebberò ottenuti forse più risultati. Credo che quello sciopero sia stato annunciato proprio in quella data per non creare troppo scompiglio (da ricordare che all'epoca non c'era la spaccatura tra cgil e cisl-uil che c'è oggi). Di questi tempi, invece, la CGIL assume atteggiamenti di superbia. Vi invito alla riflessione su questi temi.
Devo aggiungere che io non sono contrario ai sindacati. Nella CGIL lavora gente validissima, tuttavia il vero problema non sta nelle persone che ogni giorno ci lavorano, bensì negli alti dirigenti sindacali.

Saluti dal compagno Ide

P.S. 30 ottobre 2008, a Vicenza c'erano 5000 persone(il più grande corteo dopo quello dei tempi moratti); oggi, 8 ottobre 2010 poco più di 2000.
In due anni sono successe tante cose, ma pochi sono stati i cambiamenti positivi. Io percepisco un peggioramento della situazione anche se le cose possono sempre cambiare da un momento all'altro quando nessuno se l'aspetta.

Comments
5 Responses to “Considerazioni post-manifestazione”
  1. Šareni San says:

    1. Sono d'accordissimo, ma c'è di peggio, ad esempio le persone che "aderiscono" allo sciopero e rimangono a casa a dormire.

    2. La riforma andrà avanti, ma è necessario manifestare almeno come espressione di dissenso, prima che anche questo diritto venga eliminato (almeno voi che potete, la mia scuola è già anticostituzionale).

    3. Non penso che si sarebbero ottenuti più risultati... Sulla CGIL non mi esprimo.

    L'indifferenza è direttamente proporzionale all'aggravarsi della situazione...

  2. Anonimo says:

    anche tra chi va a manifestare c'è molta indifferenza ,fidati

  3. Šareni San says:

    Mi fido mi fido... E anche disinformazione...

  4. Jeff Hawke says:

    Mah, secondo me oggi è andata bene, ma poteva andare meglio. Mi spiego. In termini assoluti è stata una manifestazione piuttosto grossa, ma se si va a vedere la media delle prime manifestazioni dell'anno il risultato lascia un po' di amaro in bocca. A questo bisogna aggiungere un altro importante dato: in tutte le altre città del Veneto la partecipazione è stata sopra la media. Mi sono guardato le foto di Treviso e Venezia. Veramente impressionanti, soprattutto Treviso.

    Ultimo appunto sulla nota romantica del Barba sulla protesta contro la Moratti: quelli erano altri tempi, la battaglia contro la riforma aveva le prime pagine dei giornali ogni giorno. Con questo non sto dicendo che le manifestazioni non fossero più grandi 5 anni fa, molte lo erano, ma guardiamo avanti, non indietro. Ho visto moltissimi studenti veramente giovani oggi. A loro della protesta contro la Moratti non gliene frega nulla.

    P.S. se proprio vogliamo rivangare il passato in cerca di periodi migliori andiamo al 2002: grande manifestazione regionale a Venezia contro i buoni pasto, da Vicenza parte un treno speciale con circa 2400 studenti sopra. Vedi un po' tu.

  5. Anonimo says:

    il problema di fondo è sicuramente mancanza di consapevolezza, di indifferenza e anche una sottile ma presente politicizzazione .
    Molti aderiscono agli scioperi ma non alle manifestazioni perché credono di non poter fare nulla, la stessa mentalità di quelli che si astengono dal votare perché, tanto, "è solo un voto.. non servirebbe a nulla". e qui entra in gioco ovviamente la mancanza di informazione, di sensibilizzazione a certe tematiche.. troppa tv, pochi libri e zero neuroni. (anche se c'è chi, come me, crede che sia necessario aderire per far capire che si è in tanti e che è un problema condiviso... ma che comunque con uno sciopero non si ottiene niente.. non con uno sciopero di studenti. bisogna passare ad uno stadio successivo: quello propositivo, di confronto, di fronte ad un tavolo con carta e penna).
    Poi ci sono quelli che, "tanto, non me ne frega niente. Io sto bene così." e vabbè, lì la colpa è sempre degli stessi fattori, ma gerarchicamente al contrario: zero neuroni, mancanza di sensibilizzazione, disinformazione.
    Ed infine molti disertano le manifestazioni perché non vogliono partecipare ad una "cosa comunista". e qui beh, credo il problema sia un po' più grande... perché la colpa è sia di chi organizza le manifestazioni che di chi crede che queste siano un ritrovo per sole "zecche".

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