Commedia dell'arte.

"Ovvero un interessante spaccato della cultura italiana".

[Si apre il sipario.]

Ci troviamo davanti ad Arlecchino che litiga con Pulcinella, che a sua volta parla con Colombina e le sue amiche, che poi se ne vanno dopo aver ricevuto una lauta mancia, nel frattempo Brighella continua a tramare i suoi loschi affari e tutti gli altri che ci disegnano intorno una bella cornicetta fatta di lettere, fotografie, telefonate, giornali, telegiornali, trasmissioni, onorevoli, consiglieri regionali, amici e amiche, veline, prostitute (oh, scusate il cliché, escort), tronisti, residence, case a montecarlo, società off-shore, banche, mafia...

Poi vedo per caso in tv una sera Il Divo, e nonostante sia trasmesso da un'emittente che è ultimamente di successo, e nonostante magari non racconti tutto quello che è realmente accaduto, che per inciso molto probabilmente non si saprà mai, mi accorgo.

Mi accorgo di una cosa. che nonostante tutti stiano a discutere di tutte queste cose interessanti, alla fine il commento è sempre: "Beh, dovremmo però parlare ora di cose più importanti per il paese." Ok, sono d'accordo.
E tutto ad un tratto, nella magia di quella tecnologia che è la televisione, parte la pubblicità. E la trasmissione finisce lì.

Mi accorgo di una cosa molto banale. che nonostante tutta la buona volontà di chi pronuncia quella frase, nonostante magari la sua istantanea e momentanea, temporalmente limitata, voglia di fare veramente del bene allo stato ancor prima che alle persone, dall'alto di una posizione che gli ha permesso di partecipare a una trasmissione televisiva, come sempre, paga Pantalone.

Cez

Comments
One Response to “Commedia dell'arte.”
  1. eliminato says:

    il bello è che c'hanno ragione, bisognerebbe si parlare di qualcosa di più importante per il paese, ma alla fine, come hai scritto, parte la pubblicità e non se ne parle. Non gliene frega niente del bene del paese.
    Cominciamo col mandare a casa Berlusconi una volta per tutte, senza dimenticarcene dei suoi cortigiani. Ma...ecco, proprio adesso, mentre sto scrivendo questo commento, mi rendo conto, drammaticamente, di come ormai il berlusconismo abbia radicato profondamente le sue radici nella politica, nell'editoria, nello spettacolo italiano(fino a cambiare il modo di vedere le cose da parte delle persone tutte) che anche l'allontamento di Berlusconi stesso dalla politica, cosa che oggi sembra meno un miraggio rispetto ad ieri, non cambierebbe di molto la situazione...soprattutto con questa opposizione, di populisti, demagoghi ed emeriti imbecilli(non tutti eh...).
    oh, secondo me.
    quindi insomma pantalone pagò, paga e pagherà.

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